L'importanza di interpretare Big Data e Analytics

Patrizia Malferrari, Consigliere Delegato di Geoside (società del Gruppo Italgas), ha discusso con noi del software Savemixer sviluppato per supportare le aziende ad identificare i processi che presentano possibilità di efficientamento energetico; il software definisce, sulla base di alcune variabili, un determinato modello di consumo ideale, ad esempio di un processo produttivo, che viene confrontato con gli output reali derivanti dal processo. L’interpretazione di big data ed analytics sta assumendo un ruolo sempre più importante nelle aziende, tanto che figure professionali come l’open innovator sono sempre più richieste.

Uno dei principali elementi su cui si gioca la concorrenza tra aziende è l’innovazione. In termini di efficienza energetica, quali sono le soluzioni o i processi che presentano le maggiori potenzialità di innovazione?

I big data e gli analytics rappresentano una delle frontiere più innovative per un’impresa.
I processi produttivi ed i sistemi complessi aziendali generano una mole molto importante di dati; la domanda fondamentale che ci si pone è come utilizzare questi dati in chiave strategica. L’interpretazione di big data ed analytics rappresenta un processo molto rilevante per ottimizzare le performance economiche, ma anche ambientali, di un’azienda. In questo caso innovazione vuol dire mettere l’intelligenza artificiale al servizio dell’azienda, per correlare tutte le informazioni prodotte dai vari processi produttivi al fine di trovare valide soluzioni di risparmio energetico.

Uno dei temi affrontati al convegno “Retail&Food Energy” (organizzato da IKN) fa riferimento a come si coniuga il boom di Industry 4.0 nei settori dell’alimentare e della distribuzione. Le aziende italiane, secondo la sua esperienza, sono reattive alle nuove tecnologie in ambito di efficienza energetica?

Dal convegno è emerso che le più importanti aziende appartenenti ai settori Retail&Food hanno già intrapreso nuovi percorsi servendosi di tecnologie ed innovazioni presenti sul mercato. Sicuramente Industry 4.0, ed il suo tessuto legislativo, sta aiutando lo sviluppo dell’industria italiana, tuttavia ancora tantissime aziende (specialmente PMI) non hanno ancora nemmeno iniziato questo percorso. Da alcuni dati settoriali, emerge che solo il 50% delle imprese appartenenti al settore alimentare ha intrapreso un percorso di Industry 4.0; mentre circa il 10-12% ha iniziato processi di interpretazione dei big data e degli analytics. Ne deriva che ancora c’è molta strada da fare nel nostro paese per consentire alle imprese, specialmente di piccola-media dimensione, di utilizzare i dati in ottica di efficientamento energetico e di ottimizzazione della produttività degli impianti.

Save Mixer è il software Geoside che consente di definire i consumi ottimali di una determinata produzione industriale. Ci vuole descrivere il suo funzionamento?

Attraverso tecniche di machine learning e di algoritmi predittivi viene definito un determinato modello di consumo ideale con riferimento o ad un processo produttivo o ad un sito. Il software è in grado di scegliere le variabili migliori nel predire il consumo di uno stabilimento o di un processo produttivo. Di conseguenza, avendo già generato un modello di riferimento predittivo di un determinato giorno, si confronta il consumo reale con quello predetto e si verifica il manifestarsi di un eventuale scostamento dei dati ed i motivi che l’hanno generato.

Ad esempio se un processo produttivo di un’azienda ha un consumo reale che si discosta dal consumo ottimale identificato, il software mi identifica in maniera semplice ed efficace le azioni di efficientamento per raggiungere il consumo ottimale e senza sprechi.

Save Mixer genera un output che fornisce all’impresa le leve necessarie per intervenire in anticipo rispetto ad un guasto o un malfunzionamento, senza dover aspettare il suo manifestarsi. Un esempio concreto può essere una sotto-performance dovuta ad un mancato equilibrio tra la temperatura interna e quella esterna di un determinato processo produttivo; una volta individuato questo malfunzionamento Save Mixer fornisce indicazioni e modelli sia di tipo gestionale sia di tipo manutentivo.

Quali sono le principali tipologie di aziende che hanno implementato il vostro software?

Le aziende appartengono a due macro categorie. La prima fa riferimento ai settori più energivori come ceramico, meccanico, acciaierie e cartiere; anche il food rientra in questa macro categoria, ed è un settore importante sia per la presenza di macchinari per la trasformazione del processo (come ad esempio forni) ma anche per l’attenzione verso il consumatore finale; di conseguenza una delle motivazioni principali per cui si inizia un percorso di efficientamento, oltre alla parte economica, è relativo anche alla sostenibilità dell’azienda per trasferire al consumatore un’immagine di azienda sostenibile.

All’altro macro settore appartengono invece le grandi catene, principalmente dove si riscontra un’organizzazione multi-sito (banche, GDO). Il modello di queste aziende è particolare in quanto i consumi non sono troppo elevati presi singolarmente, in quanto sono tanti luoghi simili che consumano all’incirca gli stessi quantitativi, ma accorpando i singoli dati vengono generati grandi numeri dove si possono implementare tecniche di benchmark. L’attuazione di questo concetto prevede una modellizzazione della filiale ottimale, la quale viene poi confrontata con i dati effettivi delle filiali per individuare l’eventuale presenza di una sotto performance; in questo modo l’azienda può intervenire tempestivamente efficientando il singolo punto vendita.

Il dato medio di saving energetico va dal 15 al 20%, a seconda delle aree di applicazione, presso le aziende che hanno installato Save Mixer.

Nel contesto industriale italiano risulta significativo il paradigma “open innovation” il quale afferma che le imprese possono fare ricorso ad idee esterne, così come a quelle interne, ed accedere con percorsi interni ed esterni ai mercati se vogliono progredire nelle loro competenze tecnologiche.

Questo assunto sta trovando nuovi modelli di applicazione?

Ci sono alcune aziende, rivolte a settori specialistici, che offrono il ruolo dell’open innovator: si tratta di consulenti che ricercano le migliori soluzioni innovative per un determinato settore aziendale. Dal mio punto di vista si tratta di un ruolo molto stimolante. Per quanto riguarda invece l’analisi dei dati, comparto più attinente alla nostra azienda, viene richiesto un percorso di crescita e di trasferimento di competenze che parte da noi per arrivare al cliente stesso. Oltre all’installazione noi supportiamo i nostri clienti con servizi di consulenza anche mensile; i nostri energy manager si recano presso le aziende per aiutare il personale ad una corretta interpretazione dei dati in chiave strategica. Siamo in una fase storica delle imprese, in cui si assiste ad un percorso finalizzato a colmare le competenze che oggi si presentano come nuove e che di conseguenza, spesso, non sono ancora presenti nelle aziende. Indubbiamente queste figure professionali, che vanno dal data scientist all’open innovator, saranno sempre più richieste nei prossimi anni dalle aziende.

Intervista a Patrizia Malferrari, Consigliere Delegato di Geoside (società del Gruppo Italgas), a cura di Orizzontenergia.

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